del grande artista con si sono voluti misurare con rispetto, cercando di presentare al pubblico delle
personali versioni dei brani senza cadere in atmosfere già note e, comunque, inimitabili. La scelta dei
brani è infatti variegata: i grandi classici si alternano a brani meno conosciuti.
Gypsy Eyes: brano jazz modale, con il tema che in forma responsoriale, dopo l'intro di batteria;
Have You Ever Been: nell’arrangiamento perde la matrice blues originale per diventare un brano dal
sapore latin jazz;
Third Stone From The Sun: abbandonando le atmosfere psichedeliche dell’originale, si presenta come un
viaggio che apre con il tema del basso e l’ostinato di batteria per poi continuare coinvolgendo gli altri
strumenti;
Angel: è diventato un brano strumentale dove già sull'introduzione originale si distende una nuova
melodia del sax che espone il tema e lascia poi lo spazio ad un solo di chitarra;
Purple Haze: il brano vuole essere un omaggio al grande David Sanborn. La versione richiama quella
registrata dal sassofonista americano qualche anno fa, con il tema lasciato al basso, ma con una
connotazione più funky;
Hey Joe: conserva lo stile ballad ma la melodia è stata armonizzata in modo jazzistico utilizzando una
cadenza di dominanti alterate che porta all’accordo minore caratteristico;
The Wind Cries Mary: l'arrangiamento esalta l’aspetto funk traghettando l’ascoltatore verso una
ritmicità che parte già, in modo esplosivo, dal riff iniziale;
Little Wing: viene proposta una nuova introduzione che gioca sull’ambiguità metrico- ritmica e nuove
armonie ed il tema, dopo il primo chorus della chitarra, cede il passo ad improvvisazioni melodiche su
una struttura nuovamente armonizzata;
Them Changes: La versione, in stile funk con break ed armonizzazione di fiati, incastra il tema originale
di Them Changes con la citazione di Strange Brew dei Cream